Nell'ambito della terza edizione del Festival Nazionale delle Culture è stato consegnato Giovedi 17 Maggio il Premio Culturae, onorificenza destinata a un personaggio che si è distinto nel dialogo fra culture e religioni. Per questa prima edizione una giuria composta da venticommissari di tutta Italia, docenti universitari di varie discipline ed esperti di dialogo interreligioso, ha designato come vincitore Elio Toaff, emerito Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Roma.
Come compare nella motivazione “Il Premio è stato assegnato in riconoscimento e in considerazione delle sue caratteristiche di uomo di pace, impegnato con intelligenza, consapevolezza e schietta sensibilità nello sviluppo del dialogo, in particolare ebraico-cristiano, e nella comprensione tra le culture. Caratteristiche che rifulgono in un uomo di equilibrio, di valori familiari e morali, onorato nel mondo ebraico, dall’Italia, da quanti lo hanno conosciuto o hanno letto i suoi scritti.”
“La scelta è ricaduta su un uomo di pace - racconta la direttrice del Festival Serena Gianfaldoni - un personaggio amato da tutti, che ci ha accolto con grande cordialità. Abbiamo trovato un Toaff sereno, ironico e capace di scherzare sul rapporto fra Livornesi e Pisani, sorridente nel ricordare il cacciucco. Un maestro di vita ormai novantacinquenne, umile, lucido, ancora giovane nello spirito “ci sono tante cose che avrei voluto fare ancora” ha detto infatti”.
Nell’incontro avvenuto al ghetto di Roma, Rav. Toaff ha ricordato gli anni di studio universitari, le leggi razziali, gli anni a Venezia, l’amicizia profonda ma anche l’affetto che lo legava a Papa Giovanni Paolo II. Parlando di dialogo interreligioso Rav. Toaff ha ricordato come siano naturali gli ostacoli di fronte ai quali occorre costanza e la volontà di superare le difficoltà inevitabili nel percorso. Toaff ha sottolineato l’importanza degli educatori e invita a lasciare liberi nello studio i giovani stimolando le espressioni artistiche.
A Toaff è stata consegnata una pergamena, un CD di Piero Nissim e una scultura eseguita per l’occasione dal Prof. Massimo Villani del Liceo Artistico Russoli di Pisa. L’opera in terracotta (nella foto), realizzata con il contributo di Avis e Admo, rappresenta i cinque continenti sovrapposti tra di loro per significare la complessità del vivere moderno, un continuo confrontarsi tra popoli vicini e lontani. Nella scultura i continenti sono collegati da una pianta rampicante, con solide radici, che rappresenta la cultura e le religioni.
Alla cerimonia erano presenti la Direttrice del Festival Serena Gianfaldoni, il Dott. Limentani e il Dott. Di Porto della Comunità Ebraica romana e la Dott.ssa Clara Waxberger dell'Associazione Figli della Shoah che ha attivato i contatti col rabbino Toaff.